Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna, chi non sa insegnare insegna educazione fisica (Woody Allen)

sabato 17 dicembre 2022

Il Marocco sfiora la finale ai mondiali in Qatar. Segni, simboli e storie del football arabo, oltre gli stereotipi

No, non è da oggi. Non è nemmeno da ieri che in Marocco si gioca a calcio. Neanche dall’altro ieri, a dire il vero, che in Marocco si ama il calcio. E non solo a Casablanca, ma in tutti gli “snodi” della regione araba.

Come sempre, anche nel caso del calcio la semplificazione che governa l’informazione italiana perde di vista non solo la dimensione storica, ma le stesse coordinate geografiche. Dipende – anche – dal punto di osservazione. Stavolta non è l’Italia. È il Qàtar. Cosicché, la cronaca che arriva da noi parla di un “mondo arabo” filtrato con gli occhi del Golfo, con gli occhi del Qàtar e di alcuni dei paesi della penisola arabica dove, nel corso degli ultimi decenni, i calciatori arabi sono semmai arrivati da altre latitudini, e si sono spesso naturalizzati per riuscire a raggiungere il proprio sogno. Fare il calciatore ed essere ben pagato.

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