Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna, chi non sa insegnare insegna educazione fisica (Woody Allen)

lunedì 1 giugno 2020

Olga Korbut, Monaco di Baviera, 1972

I giochi olimpici di Monaco di Baviera del 1972 sono passati alla storia per il massacro di undici atleti israeliani (e di un poliziotto tedesco) compiuto dal gruppo palestinese Settembre nero nel villaggio olimpico. Ma intrecci e motivi geopolitici, per fortuna meno drammatici, attraversarono l’intera manifestazione.
Ai tempi della guerra fredda lo sport era una questione di prestigio e di egemonia. Rafforzate dall’eco dei ricorsi storici, le prime Olimpiadi nella Germania Ovest post-bellica assumevano per il blocco socialista, e in particolare per la Germania Est, un’importanza simbolica.
In questo contesto s’inserì, scardinandone i connotati ideologici, la prestazione della ginnasta sovietica Olga Korbut, che per il suo corpo esile era chiamata il “passerotto di Minsk” (anche se in realtà era nata e cresciuta a Hrodna, un’altra città bielorussa).
https://www.internazionale.it/opinione//2020/05/03/olga-korbut-monaco-1972

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