Ha vinto più di chiunque altro, ma delle sue medaglie oggi nessuno serba memoria. Sono state consegnate all’oblio assieme alla disciplina che ne aveva consacrato la fama: il “salto da fermo”.
Quest’uomo, oggi riconosciuto come il più grande interprete dei salti da fermo, un tempo era paralizzato su una sedia a rotelle. Nessuno avrebbe scommesso sul suo futuro. Era poco più che un bambino e i dottori gli dissero, senza mezzi termini, che avrebbe perso l’uso delle gambe.
I dottori concedono a Ewry solo un margine di speranza: una terapia riabilitativa. Si tratta di un programma massacrante di allenamento che, più tardi, prenderà il nome di “ginnastica isometrica”. Consiste nella contrazione dei muscoli senza movimento. È questa l’unica possibilità di Ewry, tuttavia potrebbe anche non funzionare.
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