Di altri non resta neppure tanto. Lei però c’è; ben oltre quella fotografia che la ritrae in bianco e nero nella luce opalescente che conferisce all’immagine contorni sbiaditi, spettrali, quasi non le fosse concesso resistere all’avanzata del tempo. Gabre Gabric, in carne ed ossa, può raccontare ancora di più. Sono impresse nella sua mente le voci, l’atmosfera, le speranze che animarono gli atleti, protagonisti della gara nel tempio del Reich.
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