Accade a Roma, dove appunto alla famiglia di un bimbo con autismo il V Municipio comunica di non avere i fondi necessari per coprire i costi dell'operatore di sostegno.
«Quel bimbo - denuncia l'Associazione Autismo e Futuro - è stato anche dichiarato, sempre dal V Municipio, "non integrabile con gli altri" perché, essendo affetto da sindrome autistica, ha bisogno di più attenzioni. Insomma, ha bisogno di sostegno. Ma proprio cose come l'integrazione sociale e la partecipazione ad attività ricreative sono alcuni tra gli elementi essenziali per il miglioramento di persone con disturbi dello spettro autistico». Un cattivo esempio, dunque, e purtroppo non certo l'ultimo, di come le Istituzioni possano interpretare le necessità di risparmio, in una "stagione di tagli", costringendo questa, come tante altre famiglie, a ricorrere alle vie legali, per tutelare i diritti di una persona con disabilità.
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