A Lignano fa il tempo sui 400 metri: 45”07. Ad agosto in Corea sfiderà i normodotati.
Non ci sono più confini, cadute le distinzioni. E con loro anche le barriere. Oscar Pistorius ce l'ha fatta, ha coronato il suo sogno e quello di un mondo che ci piacerebbe vedere uguale anche quando il destino o la natura non ci sta: il quattrocentista sudafricano si è qualificato per i mondiali di atletica (in programmna a Daegu dal 27 di agosto). Correrà con i normodotati, primo nella storia a farlo, lui che al posto delle gambe ha altrettante protesi. Ha divorato i 400 metri in 45”07, la sua miglior prestazione di sempre, al di sotto di quel 45”25, il tempo necessario per essere come tutti gli altri. La chiave per il suo paradiso. Ventiquattro anni, nato con una malformazione (senza i peroni e con i piedi straziati da un atroce scherzo della natura) ha perso le gambe a undici anni, ma non ha mai smesso di fare sport e di pensare a una vita come quella degli altri.
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