Dopo i primi passi mossi in Sicilia, anche in Emilia Romagna - esattamente a San Lazzaro di Savena (Bologna) - è giunta la scherma per non vedenti, disciplina fino a poco tempo fa quasi impensabile, che può invece dimostrare ulteriormente come lo sport possa essere sinonimo di integrazione e di collaborazione, vivendo armoniosamente e senza pregiudizi.
In Italia, come nel resto del mondo, la scherma è praticata anche dai disabili. Fino al maggio dell'anno scorso, però, nessuno aveva mai parlato di scherma per non vedenti. In Europa, solo la Francia ha schermidori con handicap visivo che la praticano, mentre in Italia se n'è parlato solo di recente.
L'idea è partita dalla Sicilia, dove si è dato il via a un percorso sperimentale di questa nuova attività. Attività che è stata gemellata dal gennaio di quest'anno anche in Emilia Romagna, precisamente a San Lazzaro di Savena (Bologna), con alcuni non vedenti che si accingono ad impararla.
L'iniziativa viene sostenuta e promossa dall'Associazione Api&Aci di Castelmaggiore (Associazione per la Promozione dell'Integrazione e dell'Autonomia dei Ciechi ed Ipovedenti) e dalla Società Zinella Scherma San Lazzaro di Savena Associazione Sportiva Dilettantistica.
Presente sul territorio da circa quindici anni e impegnata in un'attività agonistica nazionale e internazionale, la Zinella Scherma allena da cinque anni anche atleti in carrozzina che partecipano alle competizioni paralimpiche.
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