In un’Italia che appare sempre più divisa sul versante sanitario, con l’ulteriore miglioramento delle Regioni, soprattutto al Nord, che già governano bene la propria sanità e, al contrario, con l’aumento delle criticità di quelle Regioni, al Sud (ma anche al Centro), che devono colmare ritardi strutturali enormi, gli italiani appaiono invece sempre più uniti nelle cattive abitudini e nei fattori di rischio per i big killer del Paese (malattie cardiovascolari e tumori). Infatti, il giro-vita degli italiani continua a lievitare in tutte le Regioni e, al contrario di quanto sarebbe auspicabile per contrastare la piaga dell’obesità, sono addirittura diminuiti quelli che praticano sport. E non è tutto, si vanno diffondendo mode tutt’altro che salutari, come quella dell’aperitivo alcolico, che ha fatto crescere ancora di più il consumo di alcol fuori pasto, unitamente al consumo di snack e altri “stuzzichini” poco salutari.
È la situazione che emerge dalla sesta edizione del Rapporto Osservasalute (2008), un'approfondita analisi dello stato di salute della popolazione e della qualità dell'assistenza sanitaria nelle Regioni italiane presentata il 3 marzo all'Università Cattolica.
DIMINUISCE LA PRATICA DI SPORT - Invece risulta in discesa il numero di sportivi in Italia, infatti, se nel Rapporto 2007 solo il 20,9% della popolazione ha dichiarato di praticare in modo continuativo uno o più sport nel tempo libero, quest’anno il rapporto indica che a farlo è il 20,5% degli italiani. Anche quest’anno come nella precedente edizione risulta che solo il 10,3% degli italiani pratica sport in modo saltuario, mentre gli individui che non svolgono alcuna attività sportiva sono il 41,1%. Sono soprattutto i giovani a svolgere attività sportiva in maniera costante, in particolare tra i 6 e i 24 anni. Come già rilevato nel Rapporto Osservasalute 2007 , è confermata una importante dicotomia geografica con le regioni meridionali in cui la prevalenza di coloro che dichiarano di svolgere attività fisica in maniera continuativa è nettamente inferiore (Campania 15,1%, Puglia 15,2%, Calabria 12,9%, Sicilia 14,3%) rispetto al Nord (PA di Bolzano 39,9%, Valle d’Aosta 27,7%, Veneto 25,8% e Lombardia 24,3%).
LO SPORT IN ITALIA RESTA “SCONOSCIUTO” - Ancora troppo sedentari gli italiani: in discesa il numero di sportivi in Italia, infatti se nel Rapporto 2007 relativo al 2005 solo il 20,9% della popolazione ha dichiarato di praticare in modo continuativo uno o più sport nel tempo libero, il rapporto quest’anno indica che a farlo è il 20,5% degli italiani. Come nel 2005, anche nel 2006 resta il 10,3% degli italiani che dice di praticarlo in modo saltuario, mentre gli individui che non svolgono alcuna attività sportiva sono il 41,1%. I dati stratificati per classe di età, mostrano, inoltre, che sono i giovani a svolgere attività sportiva in maniera costante, in particolare tra i 6 e i 24 anni. Come già rilevato nel Rapporto Osservasalute 2007, è confermata una importante dicotomia geografica con le regioni meridionali in cui la prevalenza di coloro che dichiarano di svolgere attività fisica in maniera continuativa è nettamente inferiore (Campania 15,1%, Puglia 15,2%, Calabria 12,9%, Sicilia 14,3%) rispetto al Nord (PA di Bolzano 39,9%, Valle d’Aosta 27,7%, Veneto 25,8% e Lombardia 24,3%).
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