I dati sono stati presentati al Senato durante l’evento “Radici per il futuro - Nuove idee per la scuola del 2026”, organizzato dalla Fondazione Articolo 49. I numeri, in particolare, emergono dall’analisi sull’Anagrafe dell’edilizia scolastica del Ministero dell’istruzione e del merito elaborata dalla piattaforma InClasse della Fondazione Articolo 49.
Il 53% delle scuole primarie in Italia non ha una mensa, servizio importante per aiutare le famiglie a garantire una sana e corretta alimentazione. Situazione critica nella provincia di Ragusa, dove solo il 3% degli istituti offre questa opportunità; a Napoli e Catania 9 scuole su 10 non hanno tale servizio.
Mense: divario nord-sud. Nell’anno scolastico 2024/2025 le province che in percentuale sul totale hanno più istituti dotati di refettorio sono Prato (90%), Firenze (87%) e Aosta (87%). La mensa, proprio nella fascia d’età 6-10 anni, rappresenta con le palestre l’aspetto più rilevante dei servizi proposti sul territorio. E, in questo caso, il divario Nord-Sud è evidente: la quota di primarie con mensa nel Nord-Ovest è al 63%, al 53% nel Nord-Est, al 53% al Centro, al 29% al Sud e al 28% nelle Isole.
Palestre: Prato in testa, seguono Barletta-Andria-Trani e poi Milano. L’analisi si è concentrata anche sulla presenza di palestre negli edifici scolastici per le primarie, secondarie di primo e secondo grado. Emerge che il 44% delle scuole primarie, il 57% delle scuole medie e il 50% delle scuole superiori hanno una palestra. Anche in questo caso la provincia con il dato più alto è quella di Prato con l’84%, seguono Barletta-Andria-Trani con il 75% e Milano con il 73%. Le province più carenti sono invece Cosenza (26%), Catanzaro (27%) e Palermo (28%). In questo caso non è così evidente il divario Nord-Sud come per le mense: Nord-Ovest al 57%, Nord-Est al 49%, Centro al 50%, Sud 45% e Isole al 42%.
Aule informatiche: Aosta in testa. Resta divario nord-sud ma meno marcato. Infine, solo il 62% delle scuole medie italiane ha aule informatiche. La piattaforma InClasse ha analizzato anche questa variabile considerando la storica carenza nelle competenze digitali dei giovani italiani. In questo caso è stata riscontrata la forte presenza di dati mancanti soprattutto nelle province del Sud. Per questo, alcune province sono state escluse dall’analisi. La provincia migliore è Aosta (91%, su 22 scuole), Como (89%), Massa-Carrara (84%). Le peggiori sono Cosenza con il 35%, Isernia con il 38% e Vibo Valentia al 40%. Anche in questo caso, come per le mense, si registra un divario tra Nord e Sud, ma sicuramente meno marcato: nel Nord-Ovest la presenza media di aule informatiche è al 67%, nel Nord-Est è al 62%, al Centro è al 65%, al Sud al 57% e nelle Isole è al 54%.
https://link.springer.com/article/10.1007/s10260-025-00805-0
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