A Matthias non piace l’Anschluss, né il nazismo né tantomeno Hitler, ecco perché non tende il braccio.
Piangevano gli oltre quarantamila viennesi che accompagnavano silenziosamente il feretro. E piangeva anche chi, dalle finestre e dai balconi, seguiva il corteo funebre che scorreva lento verso il cimitero. Quel freddo giorno di gennaio del 1939 tutta la città si strinse commossa attorno a quella bara. Un funerale maestoso, partecipato, sentito. Degno di un re o di un eroe.
Matthias Sindelar non era né uno né l’altro. O forse sì. Forse eroe, per i viennesi, alla fine lo era diventato davvero. E non solo perché era stato per anni la bandiera dell’FK Austria Vienna e della Nazionale austriaca. Il fatto è che Matthias Sindelar qualche mese prima della sua tragica morte era stato il protagonista assoluto in un’incredibile partita contro la Germania.
- continua su http://www.storiedisport.it/?p=442
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento