Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna, chi non sa insegnare insegna educazione fisica (Woody Allen)

martedì 7 marzo 2017

L’amazzone in sedia a rotelle

Le foto dei podi olimpici meriterebbero un libro a parte. Aprono le porte del backstage della vittoria, svelando i sacrifici, le rinunce, tutto ciò che il semplice gesto del baciare la medaglia cela alla competizione ufficiale.
Con risvolti umani (quasi sovrumani) e geopolitici inimmaginabili. Da Sohn Kee-chung, che con il nome di Son Kitei fu costretto a correre per il Giappone e sul podio della maratona alle Olimpiadi del 1936 è colto nel disperato tentativo di coprire il nipponico sole sul petto con la quercia tedesca vinta; allo stemma del Progetto Olimpico per i Diritti Umani sul petto di Tommie Smith, John Carlos e Peter Norman sul podio dei 200 piani di Messico 1968, esaltato dal pugno di sfida verso il cielo dei due atleti neri; al sorriso incredulo di Steven Bradbury, nello short track di Salt Lake City, che dietro allo scandalo cela una favola…
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