Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna, chi non sa insegnare insegna educazione fisica (Woody Allen)

mercoledì 21 dicembre 2016

Milano. Un calcio alle sbarre: papà detenuti e bambini si sfidano in un torneo di calcio natalizio ad Opera

Una lunga coda di capelli svolazza nel campetto di calcio a 5 del carcere di massima sicurezza di Opera: pantaloncini sopra la tuta, scarpe bianche da tennis nuove di zecca, ma soprattutto tanto impegno e voglia di riabbracciare papà.
Alla partita prenatalizia tra papà detenuti e figli, organizzata dall’associazione http://www.bambinisenzasbarre.org/, c’era anche Marica, il nome è di fantasia, nove anni, che da tempo si rifiutava di andare nella sala colloqui. “Ma per queste cose io ci sono”, dice oggi emozionata al suo papà, mentre gli altri bimbi corrono dietro al pallone.
Marica era nella pancia della mamma quando il padre era già dietro le sbarre. Oggi è tra i 100 mila bambini che ogni anno entrano in un carcere italiano per stabilire un legame con i propri genitori. “Quando si entra in un carcere, sembra di essere a scuola. Sono bambini con un segreto che spesso li porta all’emarginazione”, racconta Lia Sacerdote, presidente di http://www.bambinisenzasbarre.org/ che ha lanciato l’iniziativa dell’insolita partita in 40 istituti penitenziari italiani coinvolgendo 600 detenuti.
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