Sono 156 su 552 i componenti delle 24 squadre nazionali che sono nati in un Paese diverso da quello per cui indossano la casacca oppure hanno genitori o antenati immigrati: non sono stranieri, sono cittadini come tutti gli altri. E con le loro azioni di gioco fanno esultare di gioia molti di quei connazionali che poi, nell'Europa dei muri, si schierano contro i profughi
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