“Il sogno dei ragazzini è lo spiazzo con i piloni del cavalcavia: è riparato dal sole, se piove stai coperto e magari con i blocchi di cemento ci fai pure i pali”. Con la sua macchina fotografica Andrew Esiebo è andato a colpo sicuro. Sapeva che sotto il Third mainland bridge avrebbe trovato una partitella. Love of it, storia di una passione imbattibile, è cominciato qui.
Tra la terraferma e gli isolotti della laguna, a Lagos, la megalopoli più popolosa d’Africa, giungla d’acqua e cemento che secondo le stime delle Nazioni Unite nel 2050 avrà 35 milioni di abitanti. “Il calcio scavalca il perimetro degli stadi e si appropria dei luoghi più improbabili, in apparenza incompatibili con il divertimento o il tempo libero”, spiega Esiebo, fotografo nigeriano di 38 anni, affascinato dal pallone e dai paradossi subsahariani. E nei suoi scatti, premiati in Francia, in mostra alle biennali di San Paolo e Dakar, in Bangladesh o a New York, ne trovi davvero tanti.
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