Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna, chi non sa insegnare insegna educazione fisica (Woody Allen)

martedì 15 ottobre 2013

L’Italia del cricket vince con lo ius soli

Gli azzurri sono campioni d’Europa grazie agli immigrati. Un libro racconta il boom dello sport dell’Impero britannico nel nostro Paese.
Ma che gioco è il cricket? È vero che una partita può durare anche cinque giorni? «Continuate pure a seguire il calcio, tanto non siete più di qualche centinaia di milioni – osserva il giovane Nehru mentre serve ai tavoli del ristorante indiano dove lavora –. Noi preferiamo il cricket, e nel mondo siamo più o meno tre miliardi».
Ambulanti bengalesi, panettieri pachistani, badanti srilankesi, ristoratori indiani: ognuno di loro porta nel nostro Paese il suo sogno di riscatto, la sua manodopera, la sua famiglia. Ma dismessi i panni dell’immigrato è pronto a indossare la maglietta di una squadra, una qualsiasi, purché sia cricket. Racconta la storia di molti di loro, il libro «Italian Cricket Club» di Giacomo Fasola, Ilario Lombardo e Francesco Moscatelli (Add), un viaggio nell’Italia dell’immigrazione che resiste alle discriminazioni e che rimodella la propria identità grazie alla forza del gioco.
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