Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna, chi non sa insegnare insegna educazione fisica (Woody Allen)

martedì 3 settembre 2013

Certificati medici e sport. Caos dopo le nuove leggi

Certificati medici per attività sportiva amatoriale, ludico - motoria e non agonistica, con distinzione tra quella a basso e quella ad alto impatto cardiovascolare.
Queste alcune delle novità in materia di sport introdotte con il decreto Balduzzi, pubblicato il 20 luglio sulla Gazzetta Ufficiale n° 169, ed entrato in vigore il 5 agosto. Novità che sono durate ben poco. Il 20 agosto, infatti, con la pubblicazione della legge di conversione del «decreto del fare» sulla Gazzetta ufficiale n° 194, l'articolo 42bis ha cancellato tutte le novità in materia di certificazione medica. Non tutte però sono state abrogate in maniera esplicita, il che ha lasciato sul tavolo numerosi interrogativi cui far fronte. Due settimane, infatti, bastano per causare confusione.
Se con il primo decreto, infatti, si introduceva una distinzione fra tre tipi di certificazioni mediche a seconda che il soggetto richiedente praticasse attività amatoriale o ludico motoria, attività non agonistica o attività non agonistica ad alto impatto cardiovascolare, con l'articolo 42bis del «decreto del fare» titolato «ulteriore soppressione di certificazione sanitaria» si stabilisce che «al fine di salvaguardare la salute dei cittadini promuovendo la pratica sportiva, per non gravare cittadini e Servizio sanitario nazionale di ulteriori onerosi accertamenti e certificazioni, è soppresso l'obbligo di certificazione per l'attività ludico-motoria e amatoriale, e nel contempo rimane l'obbligo di certificazione presso il medico o pediatra di base per l'attività sportiva non agonistica. Sono i medici o pediatri di base annualmente a stabilire, dopo anamnesi e visita, se i pazienti necessitano di ulteriori accertamenti come l'elettrocardiogramma».
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