Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna, chi non sa insegnare insegna educazione fisica (Woody Allen)

martedì 13 marzo 2012

Due navigatrici cieche guidano i piloti di rally

Chi ha detto che per essere un buon navigatore, in una gara automobilistica, si debba avere per forza una vista perfetta? Non ci vuole un occhio di lince' per fare da guida al conducente impegnato in un percorso stradale. Lo dimostra l'esperienza della Cento Miglia delle Terre Gonzaghesche, che si è svolta ieri tra la Bassa Reggiana e Mantovana.
Due donne ipovedenti sono state impegnate proprio come navigatori, grazie a una importante innovazione: il road book scritto in braille.
LA TABELLA con i dati su rettilinei e curve è stata tradotta' dal Mite (acronimo di Miteinander, Insieme, Together, Ensemble) attraverso il progetto ideato da Gilberto Pozza, che permette a non vedenti e ipovedenti di partecipare, come navigatori, anche alle gare automobilistiche (rally e regolarità) al pari degli altri equipaggi. Per la reggiana Chiara Tirelli, di Gualtieri, presidente provinciale dell'Unione italiana ciechi, è stato un debutto assoluto in una prova di regolarità: «E' un'esperienza fantastica commenta mentre è ancora impegnata a leggere' fogli bianchi leggibili al tatto che finalmente offre la possibilità ai non vedenti di cimentarsi in un ruolo che, fino a tempi recentissimi, era impensabile per i portatori di handicap agli occhi».
PER DISTRICARSI sulle strade del tracciato, però, ci vuole anche una buona dose di esperienza. «Oltre a essere dotati dell'apposito road book spiega Tirelli , per fare bene da guida al conducente bisogna comunque avere una certa dimestichezza con le tecniche di guida stradale e, soprattutto, bisogna saper leggere molto velocemente tutte le indicazioni in braille». Al suo fianco al posto di guida, durante l'intero percorso in auto, è rimasto seduto il compagno di vita, Emanuele Ferraresi, di Guastalla, ex agente di polizia municipale. Per Chiara, dunque, un debutto assoluto in un compito che, grazie al nuovo progetto del Mite, non potrà che diffondersi ancora di più tra gli appassionati non vedenti di gare automobilistiche e di rally. «È STATO fantastico aggiunge esordire in una competizione in casa', con partenza da Guastalla e percorsi in zone che conosco». La Cento Miglia delle terre gonzaghesche prevede tappe da 130 chilometri con oltre cinquanta prove di regolarità. Alla gara di ieri hanno preso parte oltre cento vetture d'epoca, tra cui esemplari risalenti agli anni Venti, fino a Ferrari, Volvo, Alfa Romeo, le mitiche Abarth, senza dimenticare le indimenticabili Fiat degli anni Cinquanta e Sessanta.
di Antonio Lecci
(fonte: Press-In anno IV / n. 586 - Il Resto del Carlino del 12-03-2012)

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