Molte potenzialità e poche criticità per gli utenti disabili del Lazio. E' quello che emerge dall'indagine condotta da Agensport per conto del Cip, che mette sotto la lente accessibilità e fruibilità delle strutture sportive. A sorpresa l'integrazione attraverso lo sport è un obiettivo in gran parte raggiunto, anche se ancora da perfezionare.
E' del dicembre 2010 una ricerca statistica di Agensport, commissionata dal Cip per far luce su pregi e difetti dell'impiantistica sportiva laziale in materia di accessibilità, fruibilità e integrazione sociale delle persone disabili. Un'analisi del genere, per analiticità e volume di dati, non è mai stata condotta finora. Adesso, un report dettagliato di grafici, tabelle e percentuali, mette al centro dell'attenzione non lo sportivo disabile, che da questa indagine è volutamente escluso, per il momento, ma i presidenti di società sportive associate al CIP ed i gestori degli stessi impianti.
Il campione indagato da Agensport, una sorta di Osservatorio regionale sul variegato mondo dell'offerta e della domanda sportiva sul territorio laziale, è particolarmente rappresentativo, trattandosi di circa 100 presidenti societari e circa 80 gestori di 118 strutture sportive, la maggior parte delle quali ubicate a Roma città. Quanto al resto della regione, la distribuzione privilegia le provincie di Viterbo e Latina (7% a testa), seguite da Frosinone (5%) e dal fanalino di coda Rieti (2%). Il risultato dell'indagine conoscitiva è incoraggiante e sufficientemente adeguato agli standard di un Paese civile, sensibilizzato e responsabile nei confronti della tematica, anche se il sistema è ovviamente perfettibile. I dati emersi sono particolarmente attendibili poiché le risposte agli appositi questionari dell'una e l'altra categoria interpellata, sono quasi del tutto sovrapponibili.
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