Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna, chi non sa insegnare insegna educazione fisica (Woody Allen)

venerdì 30 aprile 2010

Bebe, piccola schermitrice nel segno di Pistorius



Beatrice Vio, tredicenne promessa del fioretto ha perso un anno e mezzo fa mani e piedi per una grave forma di meningite. L'incontro con il campione sudafricano le ha dato la forza per reagire, e domenica sarà di nuovo in pedana, prima atleta a gareggiare con tutti gli arti artificiali.
Lo scorso ottobre, a Mestre, Beatrice Vio ha potuto conoscere e abbracciare Oscar Pistorius, il campione paralimpico che ha stupito tutto il mondo con la sua tenacia e la sua voglia di vivere, giunto apposta dal Sudafrica per conoscerla. Perché i due hanno molto in comune: amano lo sport e hanno deciso di farne una ragione di vita nonostante il destino abbia messo ostacoli enormi sulla loro strada.
Beatrice, detta Bebe, tredicenne di Mogliano Veneto, già promessa del fioretto italiano, un anno e mezzo fa è stata colpita da una grave forma di meningite che ha costretto i medici all'amputazione di mani e piedi. Ma grazie alla grinta che i suoi occhi nascondono e al sostegno e all'incoraggiamento dei genitori, la scherma non è rimasto un doloroso ricordo del passato: ha continuato a essere il presente di questa ragazzina che domenica 2 maggio scenderà di nuovo in pedana, lontano da casa, a San Lazzaro, comune alle porte di Bologna. Sarà la prima atleta a gareggiare con tutti gli arti artificiali.
"'Bebe' non è una che si ferma, come tutti gli sportivi sogna le Olimpiadi", racconta il padre Ruggiero, che assieme alla moglie ha dato vita all'associazione Art4sport, una onlus che vuole incoraggiare i bambini protesizzati a fare sport, raccogliendo denaro per comprare le costosissime protesi necessarie per l'esercizio fisico. Il testimonial dell'associazione è lo stesso medagliato Oscar Pistorius: poterlo incontrare, per Beatrice, è stata la realizzazione di un sogno. Pistorius non sarà in tribuna a San Lazzaro per sostenerla, ma il suo esempio è stato il motore che ha permesso il recupero straordinario della giovane schermitrice.
(fonte: http://www.repubblica.it/)

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