Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna, chi non sa insegnare insegna educazione fisica (Woody Allen)

lunedì 1 febbraio 2010

Infortuni, troppe quote rosa

Le ragazze vanno incontro a più traumi rispetto ai maschi, in parte a causa di programmi di allenamento che non tengono conto delle differenze biologiche tra i sessi.
Gli infortuni sportivi sono roba da donne. Le atlete sembrano infatti andare inconto, rispetto ai maschi, a molti più traumi, in particolar modo quelli che interessano l'apparato muscoloscheletrico. Secondo uno studio condotto dalla fisiologa Vicki Harber dell'Università di Alberta (Canada) e pubblicato sulla rivista del movimento Canadian Sport for Life, a seconda dello sport praticato il tasso di infortuni delle donne è dalle due alle sei volte più alto di quello dei loro colleghi.
Nella sua revisione sistematica la Harber identifica negli allenamenti una delle cause principali: questi sono quasi sempre pensati e messi a punto per atleti maschi e poi adattati per le ragazze senza però fare attenzione alle differenze biologiche tra i due sessi. Bisognerebbe invece, come spiega la ricercatrice, prendere in considerazione per esempio l'influenza degli ormoni sul controllo neuromuscolare, la maggiore lassità dei legamenti femminili e altri fattori anatomici e biomeccanici.
Gli sport dove il distacco tra infortuni maschili è femminili è più alto sono la corsa campestre, le sei discipline della ginnastica e il calcio. Le ragazze che praticano quest'ultimo sport sono quelle che riportano un maggior numero di problemi alle ginocchia (sempre rispetto ai colleghi uomini), seguite da quelle che giocano a pallacanestro, ahockey su prato, a softball e a pallavolo. Per le atlete, inoltre, sono più alti sono anche i rischi di recidive.
(...)
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