Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna, chi non sa insegnare insegna educazione fisica (Woody Allen)

domenica 13 dicembre 2009

Il morbo del pallone


La storia di Guido Vincenzi e dei giocatori malati di Sla dimenticati dal calcio.
L'acronimo Sla, tristemente divenuto di senso comune, corrisponde ad una malattia, la sclerosi laterale amiotrofica, altrimenti detta morbo di Gehrig dal nome del campione di baseball che ne morì giovanissimo, in America, nel 1941. Il caso di Stefano Borgonovo, ex attaccante della Fiorentina e del Milan, e prima ancora di Gianluca Signorini, bandiera del vecchio Genoa, hanno reso di dominio pubblico i sintomi e il decorso di un male che oggi colpisce in Italia non meno di cinquemila persone, laddove il numero dei calciatori ammalati pare sia sette volte superiore alla media. Di qui l'ipotesi che individua nella Sla una vera e propria malattia professionale su cui sta indagando, relativamente ad alcuni decessi, Raffaele Guariniello, benemerito magistrato torinese.
Pur nel clima omertoso che affligge il nostro calcio, non sembrano infondate le congetture relative al doping o all'abuso di farmaci, ma, da ultimo, anche quelle relative ai pesticidi da sempre utilizzati nei campi da gioco, visto che la malattia colpisce preferibilmente, dopo i calciatori, proprio gli agricoltori. Membro della associazione che sostiene i malati di Sla, la AISLA ONLUS (http://www.aisla.it/), giornalista dell'Avvenire, già firmatario di due libri di stretta attualità calcistica (Palla avvelenata. Morti misteriose, doping e sospetti nel calcio italiano, scritto con Filippo Calzia, Bradipolibri 2003, e Continuano a pensare con i piedi, SugarCo 2005), Massimiliano Castellani pubblica ora Il morbo del pallone. Gehrig e le sue vittime (Selene Edizioni, pp. 184, euro 14.50), un volume che suggella la sua trilogia nella maniera più limpida e, alla lettera, toccante.
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