Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna, chi non sa insegnare insegna educazione fisica (Woody Allen)

mercoledì 26 agosto 2009

Undici baby immigrati e l'Italia del cricket trionfa

Sventola il tricolore e Adnan, Asghar, Islam Swad, Rahman, Shaikh, Singh possono gioire: hanno vinto il Campionato europeo under 15 divisione II di cricket. È successo due giorni fa a Rastignano, nel Bolognese: l' Italia in finale ha sconfitto l' Isola di Man 163 a 59. Un successo storico per una nazionale composta quasi interamente da figli di immigrati.
Una vittoria con una dedica speciale: «A Umberto Bossi» afferma Simone Gambino, presidente della Federazione cricket italiana. Che spiega: «È la dimostrazione che gli immigrati danno anche prestigio al nostro Paese, non solo guai». Un trionfo che ha un sapore particolare per Gambino, che non esita a definire la vittoria dell' Europeo «come la soddisfazione più grande in ventidue anni di presidenza della federazione, superiore persino ai successi della nazionale maggiore». Eppure a sentire le storie di questi giovani campioni, si ha l' impressione di essere di fronte a un paradosso. Su tredici azzurrini (in campo però scendono in undici) uno non è figlio di immigrati, Edoardo Scanu, e solo due tra gli altri sono italiani a tutti gli effetti (sono figli di bengalesi, cingalesi, pakistani, indiani e anglo-italiani). «Serve una revisione della legge per dare la cittadinanza: un po' più veloce e un po' meno macchinosa - dichiara Gambino -. Il tema della sicurezza non deve essere una fissazione, non deve finire con l' emarginare. Va anche premiato il merito». Per ironia della sorte, «i ragazzi sono in maggioranza "padani", vivono, giocano in squadre del Nord Italia. Addirittura parlano tra di loro anche con termini e accenti dialettali», racconta il presidente.
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