Nello sport la storia della parità salariale tra uomini e donne ha avuto un punto di svolta in quella che è passata alla storia come la “Battaglia dei sessi”, una partita di tennis giocata nel 1973 dall’ex campione 55enne Bobby Riggs e da Billie Jean King, numero 2 della classifica femminile. Quest’ultima vinse davanti a 30 mila spettatori, mostrando simbolicamente al mondo che non c’erano differenze tra tennisti e tenniste. Poche settimane prima, assieme alla compagna di doppio Rosemary Casals, King aveva fondato la Wta, l’associazione internazionale delle giocatrici professioniste (CbsNews - https://www.cbsnews.com/news/rosemary-casals-tennis-star-who-fought-for-equal-pay-reflects-on-progress-made/#textLast20year2C20the20Financial20Timesgap20over20the20next20decade).
50 anni di battaglie All’epoca i vincitori dei tornei maschili guadagnavano in media dieci volte in più rispetto alle colleghe. L'anno scorso un’inchiesta del Financial Times (https://www.ft.com/content/e4dcb726-3f0c-4dbf-89c4-10dd7f7a725c) ha rivelato che, fatta eccezione per i tornei del Grande Slam - nei quali dal 2007 il premio in denaro è equiparato (Sportico - https://www.sportico.com/leagues/tennis/2023/us-open-prize-money-gender-pay-gap-1234736498/) - i tennisti oggi guadagnano “solo” il 75% in più. Dopo decenni di proteste da parte delle sue iscritte, a giugno la Wta ha firmato un accordo storico: entro il 2033 tutti gli eventi del circuito femminile assicureranno montepremi uguali alla controparte maschile (Nyt - https://www.nytimes.com/2023/06/27/sports/tennis/wta-women-pay-equity-prize-money.html?login=email&auth=login-email).
Il confronto con gli altri sport Se allarghiamo lo sguardo al resto delle discipline, attualmente il tennis è di gran lunga lo sport più sensibile al “gender pay gap”. Lo testimonia la top ten di Forbes (https://www.forbes.com/pictures/63a481aa4db81071989a89eb/clone-of-highest-paid-fem/?sh=5de3c9da5fbd) delle atlete più pagate: nel 2022 figurano sette tenniste. Uno studio della Adelphi University di New York (https://online.adelphi.edu/articles/male-female-sports-salary/) pone l’accento sulle enormi differenze con calcio e basket. Il tetto dello stipendio massimo nella Major League Soccer, il più importante campionato statunitense, è il triplo rispetto alla National Women's Soccer League, mentre il paragone tra ingaggio annuale minimo per un cestista di Wnba e Nba è impietoso: si passa da 60 mila dollari a quasi un milione. In Italia una prima pietra miliare è stata posta nel 2022, anno in cui le calciatrici hanno raggiunto lo status di professioniste e possono, dunque, contare su tutele sanitarie, previdenziali e contributive. Ma anche qui la strada verso la parità è ancora lunga (L’Ultimo Uomo - https://www.ultimouomo.com/cosa-significa-professionismo-calcio-femminile-italia/).
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