Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna, chi non sa insegnare insegna educazione fisica (Woody Allen)

lunedì 19 giugno 2023

Acrobazie e tifo

Se, come scriveva Andrew Carnegie, le biblioteche sono essenziali per bambini e adolescenti, che lì hanno l’occasione di crescere insieme, un altro rimedio contro la solitudine dei più giovani è lo sport. Nella sua newsletter American storylines, il sondaggista statunitense Daniel Cox propone un confronto (https://storylines.substack.com/p/decline-of-youth-sports-drives-teen-loneliness) tra i dati sull’isolamento sociale di ragazze e ragazzi, che è aumentato in modo preoccupante negli ultimi anni, e quelli sulla pratica sportiva, che tra gli studenti è in calo. Cox distingue tra sport individuali e di squadra, e si sofferma in particolare sulle gare e sugli atteggiamenti dei genitori.

È interessante leggere il suo articolo in combinazione con un altro: un reportage del quotidiano Globe and Mail sui campionati nazionali di cheerleading, che ci riporta (https://www.theglobeandmail.com/canada/article-cheerleading-competition-national-championships/) in Canada. Ottomila atlete dai cinque anni in su, il doppio di sostenitori sugli spalti. Le spaccate in aria, i salti mortali, le urla delle allenatrici e delle famiglie, l’estetica iperfemminile unita alla spavalderia del pugilato, il vomito, il sangue, le caviglie fasciate. Il cheerleading agonistico è una disciplina poco conosciuta, ma abbastanza incredibile.

(Doposcuola, La newsletter sulla scuola e l’università a cura di Anna Franchin)

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