Un giornalista indiano ha ricostruito le storie, con molti tratti comuni, di nove persone morte mentre lavoravano nel paese
Quantificare con esattezza i numeri è ancora molto difficile, ma le circostanze descritte in questi anni sono ormai chiare. Per sostenere non solo l’assegnazione dei Mondiali, ma lo sviluppo urbano di un intero paese abitato all’epoca da meno di 2 milioni di persone (ora sono quasi 3 milioni) e in gran parte desertico, il Qatar ha avuto bisogno di manodopera dall’estero, fatta arrivare in massa da alcune delle zone più povere del mondo, e quindi a basso costo. In questo modo — e più di quanto era già accaduto nella costruzione degli stadi per i Mondiali in Russia — migliaia di operai sono stati ridotti di fatto a condizioni di schiavitù fin dal loro arrivo nel paese.
https://www.ilpost.it/2022/11/13/morti-operai-indiani-mondiali-qatar/
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