Cosa pensano i filosofi e le filosofe del nostro nuovo rapporto con la pelle e col toccarsi, e di quello che ci aspetta
Il virus ha dato all’apocalisse un profilo domestico, ha sostenuto la scrittrice Laurie Penny qualche giorno fa: è diversa da come l’avevamo pensata, ha l’immagine di una casa e l’immagine del proprio corpo dentro quella casa. Il corpo, il proprio e quello degli altri, sono al centro di questa pandemia: corpi protetti o nascosti dietro una serie indefinita di mediazioni, corpi morti che scompaiono e che non si vedranno mai più, corpi che hanno contato di più e corpi che hanno contato ancor meno di prima. E poi: corpi lontani tra loro, visti come minaccia, vissuti nel privato e privati di qualunque contatto. Corpi su cui si è esercitato un controllo e un autocontrollo costanti, e usati come barriera nella consapevolezza della loro potenziale pericolosità.
https://www.ilpost.it/2020/05/10/il-futuro-dei-corpi/
lunedì 11 maggio 2020
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