Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna, chi non sa insegnare insegna educazione fisica (Woody Allen)

giovedì 30 aprile 2020

Una riflessione di questo nostro tempo dell’emergenza

Mai come in questo momento stiamo scoprendo quanto sia importante il corpo e la corporeità. Certo, filosofi, psicologi e pedagogisti hanno parlato in questi anni del corpo, della sua importanza, della sua incarnazione nei processi di apprendimento, nella costruzione della conoscenza, nelle spinte (anche pulsionali) verso l’autorealizzazione e l’autodeterminazione (individuale e collettiva). Ma chi li ha letti, siamo onesti? Chi ha dato loro spazio sociale, credibilità e riconoscibilità nell’economia della produzione compulsiva, del prestazionismo abilista, nell’era dell’assimilazionismo al conformismo della società liberista.
Ascoltando gli studenti e gli insegnanti, ora impegnati nella cosiddetta didattica a distanza, emerge con chiarezza quanto manchi nella relazione educativa la presenza del corpo, dei corpi: la vicinanza, la prossemica, la gestualità, il calore, lo sguardo, la sudorazione, l’arrossire, il contatto. Ricordiamoci di tutto questo quando avremo la possibilità di ridurre il distanziamento sociale.
https://www.sportsenzafrontiere.it/una-riflessione-di-questo-nostro-tempo-dellemergenza-di-fabio-bocci/
di Fabio Bocci
Membro del Comitato tecnico Scientifico di Sport Senza Frontiere.
Professore Ordinario di Pedagogia presso il Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Roma Tre.

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