Lo sport è per tutti, anche per i bambini con disabilità, anzi è lo strumento perfetto per rafforzare la percezione di autoefficacia e l’autostima del bambino. L'estate può essere l'occasione giusta per provarci. Ma qual è lo sport giusto? I consigli di Luigi Mazzone, neuropsichiatra infantile all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e mental coach della nazionale di scherma
Lo sport è per tutti, anche per i bambini con disabilità. Lo afferma senza mezzi termini Luigi Mazzone, neuropsichiatra infantile all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. «Lo sport è per tutti ed è un modo per uscire dall’isolamento e per socializzare. Lo sport rappresenta un elemento fondamentale sul piano emotivo e sociale, un ambiente multidimensionale, dinamico, ludico, adatto ad intensificare la coscienza di sé e del proprio corpo». Ex atleta, mental coach della nazionale di scherma italiana, Mazzone molti anni fa ha ideato dei campus estivi rigorosamente aperti a tutti e fondato una onlus, “Progetto AITA” per l’inclusione sociale attraverso lo sport e le attività ricreative. La sua ultima creatura è la Piccola Accademia di Scherma per ragazzi autistici. Ha appena pubblicato Sport, campus e inclusione (edizioni Erickson).
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