A partire da alcune riflessioni sulle persone detenute dell’antropologo Marc Augè, nelle quali la vita è vista come una partita di calcio, ho pensato che stare in panchina serve per riflettere…
La nostra redazione nel carcere della Dozza ha l’obiettivo di diffondere un’informazione autentica sulla vita delle persone detenute, sperando di dare un piccolo contributo al miglioramento delle condizioni detentive e al senso della pena.
Non siamo fenomeni nella scrittura e tantomeno dei giornalisti professionisti, però ognuno di noi ha sicuramente tantissime cose da raccontare, per aver vissuto due vite, quella “giocata” e quella “in panchina”. Il nostro giornale si chiama “Ne vale la pena” e proprio su questa espressione ho riflettuto per cercare di capire la metafora di Marc Augè.
- continua la lettura su http://www.bandieragialla.it/
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