Mia figlia oggi mi ha chiesto come è nata la storia del Refugee Olympic Team e io mi sono ricordato di Samia Yusuf Omar, l’atleta olimpica morta tentando di arrivare in Italia
Partecipò ai Giochi di Pechino, arrivò ultima tra gli applausi: una storia incredibile e triste, raccontata da un libro e che avevo letto sul ilpost.it
Samia Yusuf Omar era un’atleta somala che partecipò alle Olimpiadi di Pechino nel 2008. La sua storia la conosciamo grazie a Abdi Bile, medaglia d’oro nei 1500 metri ai Mondiali di Roma del 1987, che dopo il trionfo di Mo Farah (atleta britannico di origine somala) alle Olimpiadi di Londra, davanti a una platea riunita a Mogadiscio per ascoltare i membri del Comitato olimpico nazionale, disse: «Siamo felici per Mo, è il nostro orgoglio, ma non dimentichiamo Samia. Sapete che fine ha fatto Samia Yusuf Omar? La ragazza è morta… morta per raggiungere l’Occidente. Aveva preso una carretta del mare che dalla Libia l’avrebbe dovuta portare in Italia. Non ce l’ha fatta. Era un’atleta bravissima. Una splendida ragazza».
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