Il Comitato Paralimpico di Ferrara ha promosso anche quest’anno in tutti gli istituti scolastici il progetto giunto alla sua terza edizione. Attività motoria con inclusione di chi ha disabilità. Coinvolte 53 classi e oltre 700 alunni.
Anche quest’anno il Cip, Comitato italiano Paralimpico, di Ferrara promuove in tutti gli istituti scolastici del territorio provinciale il Progetto Scuola “Sport&Integrazione”, finalizzato all’inclusione delle persone con disabilità attraverso la promozione dello sport e dell’attività motoria. In questo ambito il Comitato Paralimpico ha come obiettivo quello di ampliare le proposte e le attività motorie e sportive nella scuola per favorire uno sviluppo delle potenzialità dell’alunno con disabilità ed avvicinare il gruppo classe a nuove esperienze in un ottica di attività con e per tutti. Il progetto, attualmente in corso e giunto alla sua terza edizione, vede coinvolte 53 classi con oltre 700 alunni di cui 80 con disabilità ed è presente nei comuni di Ferrara, Goro, Vigarano Mainarda, Bondeno, Cento e Mirabello. Un forte impegno reso possibile grazie alla fattiva collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale di Ferrara, il Coni provinciale, il sos tegno della Provincia di Ferrara, dei Comuni coinvolti, nonchè dalla disponibilità del terzo settore quali il Canoa Club, il Gst-Anffas, l’associazione Chiaramilla, che daranno successivamente la possibilità di continuità per la pratica delle discipline sportive provate in classe. Quest’anno si è dato particolarmente risalto alla creazione di “laboratori motori per tutti“ intesi come luoghi di “lavoro” aperti, in cui la dimensione della fatica dell’apprendere, si interseca con il piacere dell’incontro con l’altro, della costruzione di relazioni di cura, di aiuto, di situazioni in cui esprimere la propria creatività, in modo tale da fornire momenti importanti di crescita a tutti i partecipanti. «I laboratori devono consentire la partecipazione di tutti - sottolinea Michele Burgio, responsabile Cip per la scuola -: persone con disabilità e persone senza disabilità per quella vocazione della dimensione educativa di non escludere mai di principio nessuno. In qu esta direzione i laboratori proposti non hanno l’obiettivo di creare situazioni esclusive, come spesso accade, ma di dialogo, di compartecipazione e di fruizione alle attività, consentendo uguaglianza di condizioni e la formazione di un ambiente accogliente ed inclusivo». Una testimonianza degli obiettivi raggiunti con questi percorsi è data dalle insegnanti della classe 1 B della scuola primaria “A. Manzoni” Daria Chiari e Rosalia Blunda che hanno così commentato l’intervento degli educatori Cip: «Durante il percorso i bambini hanno preso coscienza delle diverse abilità di ciascuno e nello stesso tempo delle difficoltà di chi effettivamente ha dimostrando più sensibilità, alcune buone pratiche introdotte dall’educatore Cip sono state adottate come riti quotidiani traendone vantaggi per tutti».
di Giorgia Minzoni
(fonte: Press-IN anno III / n. 1211 - La Nuova Ferrara del 26-04-2011)
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