Si radica in squilibri che spesso passano inosservati: pressioni, linguaggi svalutanti, scarsa rappresentanza, tutele assenti. Sono dinamiche quotidiane che molte atlete riconoscono bene.
La ricerca S.I.M.O., realizzata da @antonella_bellutti con il sostegno di Soroptimist International d’Italia (https://www.soroptimist.it/public_nuovo/pdf/ricerca-progettosimo-abellutti..pdf), raccoglie oltre 800 testimonianze e mostra un dato chiaro: la discriminazione non è un episodio, ma un sistema. E quando la discriminazione diventa normale, la violenza trova spazio.
💬 Il 25 novembre ci ricorda che la violenza non vive solo nelle cronache nere.
Vive anche in ambienti in cui le disparità sembrano “tradizione”, dove chi segnala teme di non essere creduta e dove molte ragazze crescono imparando che certe cose “fanno parte dello sport”.
Cambiare questo scenario significa agire sulle condizioni che lo rendono possibile: formare allenatori e allenatrici, garantire procedure sicure, curare i linguaggi, aprire spazi di potere alle donne, ascoltare davvero chi subisce discriminazioni. È un lavoro quotidiano che riguarda tutte e tutti.
È ciò che portiamo avanti con SIC! – Sport, Integrazione, Coesione, il progetto della Uisp con UNAR e Lega Serie A (https://www.uisp.it/progetti/pagina/sicsport-integrazione-coesione-contro-le-discriminazioni-nello-sport) , attivo in 17 città italiane, che unisce formazione, attività sul campo e comunicazione attenta per costruire ambienti sportivi più giusti e più sicuri.
👉 Il 25 novembre non è una ricorrenza: è un invito per tutte e tutti ad agire.
Chi allena, chi dirige, chi gioca, chi accompagna può fare la differenza.
Riconoscere i segnali, intervenire, dare ascolto, cambiare le abitudini: per contrastare la violenza prima che accada.
(fonte: Uisp Nazionale)
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