Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna, chi non sa insegnare insegna educazione fisica (Woody Allen)

lunedì 13 ottobre 2025

Cosa vi passa per la testa quando tirate una palla verso un bersaglio?

Cosa vi passa per la testa quando tirate una palla verso un bersaglio? Intendo in senso letterale. Avete preso una palla, la tenete in mano, guardate il bersaglio e ora la tirate. Forse lo colpite, forse no. Ma nella vostra testa, in quel momento, quando avete la palla Forse siete convinti che la risposta sia no.

A tutti probabilmente è capitato di afferrare qualcosa al volo senza pensarci: un gesto istintivo, compiuto prima ancora di rendercene conto. Sappiamo quindi che una cosa del genere – l’azione senza pensiero – è possibile. Ma tirare una palla verso un bersaglio è diverso. Si esegue consapevolmente un compito specifico. 

Si soppesa la palla in mano, si valuta la distanza dall’obiettivo, si considerano le angolazioni e la velocità. Se uno fosse addormentato o drogato, incapace di pensare, non ci riuscirebbe: tutto ciò che interferisce con la lucidità mentale disturberebbe la precisione del tiro. Ma, si potrebbe obiettare, ciò non significa che uno ragioni sul tiro come si ragiona su un problema matematico o un rompicapo linguistico. Si percepisce il peso della palla, si vede la propria distanza dal bersaglio. Ma cosa distingue la percezione dal ragiona-mento? Guardare può essere una forma di ragionamento? E il tiro?

Quando prendiamo la palla e la tiriamo, indubbiamente nel nostro cervello avviene un certo processo. 

Forse questo processo non ci sembra simile al pensiero. Ma c’è un modo migliore di chiamarlo?

Vedere il bersaglio, tirare la palla. È semplicissimo, sembra che non valga la pena di pensarci. Finché uno non prova a pensarci. A quel punto forse sembra che valga la pena.

(Sally Rooney, https://www.internazionale.it/magazine/sally-rooney/2025/07/10/angoli-di-avvicinamento)

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