Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna, chi non sa insegnare insegna educazione fisica (Woody Allen)

domenica 11 giugno 2017

A Roma si racconta il gesto dell’atleta nell’arte, nel nome di De Coubertin

Sport e cultura. Qualcuno vede queste due dimensioni della vita umana come antitetiche, quasi che l’una escludesse l’altra. C’è lo stereotipo dello sportivo tutto muscoli e poco cervello, figurarsi la creatività. E quello dell’artista talmente assorbito dal momento della creazione da dimenticarsi di mangiare, quasi che il fisico non esistesse.
E invece, se si guarda indietro, ma non troppo, alla fine dell’Ottocento si incontra il pensiero del barone Pierre de Coubertin, ideatore delle Olimpiadi moderne, secondo cui lo sport è sì una parte importante nella formazione del giovane uomo moderno, ma insieme con le arti.
A questa idea che fonda la modernità dell’evento sportivo più importante al mondo si ispira l’esposizione Il Gesto dell’Atleta nell’Arte in programma contemporaneamente in due sedi, il Museo Laboratorio di Arte Contemporanea (MLAC) e il Museo di Arte Classica della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Sapienza di Roma, dal 16 al 30 giugno 2017.
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Ringrazio Angela T. per la segnalazione

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