Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna, chi non sa insegnare insegna educazione fisica (Woody Allen)

mercoledì 12 ottobre 2016

Atleta e guerriera. Sara in campo per i diritti dei sordi


Sara in campo per i diritti dei sordi from La Donna Sarda on Vimeo.

Sara Giada Gerini è una donna tosta. Si capisce dalla forza e dalla determinazione con cui racconta la sua vita: da quando era nella pancia della mamma e i dottori pensavano che sarebbe nata senza braccia e gambe a causa di una rosolia. Invece aveva visto la luce del mondo integra e perfetta. All'apparenza.
«Ero una bambina sveglia e capivo tutto anche se non sentivo» spiega. Un handicap invisibile, la sordità, che non le ha impedito di andare a scuola, frequentare l'Università e lasciare il paese d'origine Carbonia. Non solo. Sara è anche una delle più forti atlete sorde a livello nazionale. «Avevo da piccola sempre il pallone tra i piedi, così ho cominciato a praticare calcio. Unica bambina in una squadra di maschi». Centrocampista veloce, Sara non si accontenta delle scarpe coi tacchetti e dell'erba del campetto, ma diventa schiacciatrice incominciando a 11 anni praticare anche pallavolo.
Non usa la lingua dei segni. Mentre parliamo, durante l'intervista, mi legge il labiale e risponde con precisione a ogni domanda. «Sono una sorda oralista - spiega- riesco a parlare, ma sento solo i suoni molto acuti o gravi grazie a un apparecchio acustico senza il quale sarei immersa in un silenzio totale». La famiglia è stata fondamentale nell'aiutarla a non percepire la sua diversa abilità: «Ho vissuto una vita da udente e questo mi ha decisamente aiutata».
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