Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna, chi non sa insegnare insegna educazione fisica (Woody Allen)

martedì 27 settembre 2016

Olimpiadi, i numeri (tanti) dicono che è una vittoria da lasciar perdere

In questi giorni la politica e i cittadini si dividono sulle motivazioni per cui sarebbe o non sarebbe stato giusto rinunciare alla candidatura olimpica. Andando al di là delle considerazioni e dei teatrini politici che hanno circondato questo evento, e della fallacia logica dei progetti-vetrina che “fanno bene al paese”, (quando fanno bene solo a qualcuno, nel paese, a spese di tutti), proviamo a vedere cosa dice la letteratura economica in merito.
Nel breve periodo le Olimpiadi sono spesso in perdita, ma questo non scoraggia chi le desidera, additando spesso benefici di lungo periodo “inquantificabili”. Per quanto le ricadute di lungo periodo in termini occupazionali, d’immagine, di soddisfazione siano difficili da quantificare, non è detto che questo non sia stato tentato. Diverse ricerche possono contribuire ad una discussione basata su dati e non su desideri.
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