Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna, chi non sa insegnare insegna educazione fisica (Woody Allen)

mercoledì 10 agosto 2016

Le atlete vincenti sono sempre considerate poco femminili

L’ipotesi che due donne transgender potessero essere selezionate per la squadra olimpica britannica è stata accolta con grande sdegno all’inizio di questo mese.
I sostenitori dei diritti lgbt erano sconvolti all’idea che quelle atlete trans avessero dovuto rispondere a delle domande sul loro diritto a competere come donne, mentre dal fronte opposto è stato ribadito che solo le “donne biologiche” possono gareggiare. Si afferma che l’inclusione delle donne trans negli sport olimpici, oggi possibile grazie al cambiamento di una regola, sarebbe sleale perché godranno di un “vantaggio naturale” rispetto alle altre donne. Le atlete trans sono accusate di imbrogliare prima ancora di cominciare a gareggiare. Si ribadisce che siamo tutti a favore dei diritti transgender, ma in questo caso ci stiamo spingendo un po’ troppo in là. E se vincessero?
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