Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna, chi non sa insegnare insegna educazione fisica (Woody Allen)

venerdì 1 luglio 2016

Mondiali Antirazzisti, venti anni di sport e musica contro le discriminazioni

Un compleanno importante per la manifestazione promossa dalla Uisp che si batte contro violenza, razzismo e sessismo. Oltre 180 le squadre da Italia ed Europa, tra loro molte quelle di rifugiati e richiedenti asilo. Dal 6 al 10 luglio a Bosco Albergati
CASTELFRANCO EMILIA (Modena) - I Mondiali Antirazzisti compiono vent’anni. “Una bella età”, ha detto Carlo Balestri, promotore della manifestazione organizzata dalla Uisp (Unione italiana sport per tutti) che, dal 1996, si batte contro ogni forma di violenza, razzismo e sessismo. “Nel 2015 siamo stati premiati dal Coni tra le cinque migliori buone pratiche per il Progetto Sport e integrazione, mentre tra pochi giorni volerò a Parigi per ritirare il premio del Forum europeo per la sicurezza urbana come miglior progetto sull’integrazione attraverso lo sport – ha proseguito Balestri – Devo dire che ricevere premi fa molto piacere, ma a noi piace ancora di più incidere sui comportamenti quotidiani per combattere discriminazioni e razzismo”. Per riuscirci il festival in questi 20 anni ha saputo rinnovarsi, rimanendo sempre legato all’attualità. “La manifestazione è partita mettendo insieme migranti e ultrà per dimostrare che potevano convivere ma poi si è evoluto, sempre mantenendo l’ossatura dello sport – ha raccontato Mauro Valeri, responsabile dell’Osservatorio su razzismo e antirazzismo nel calcio – Leggere il programma dei Mondiali Antirazzisti aiuta a capire dove va l’Italia”. E poi ha aggiunto: “I Mondiali obbligano a mettersi in gioco a non essere solo spettatori dello sport”.
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