Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna, chi non sa insegnare insegna educazione fisica (Woody Allen)

venerdì 15 luglio 2016

La sfida di Rosa Oliva aprì i concorsi alle donne

Ciao a tutti,
segnalo l'intervista in oggetto perché una delle risposte riguarda l'assurdo meccanismo che di fatto impedisce alle donne di diventare professioniste ed è bello che sia stato ricordato.
Iacopo

In molti la chiamano la “Rosa Parks italiana”, perché come lei – che nel 1955 si rifiutò di cedere il posto nell’autobus ad un bianco, dando vita così al boicottaggio degli autobus di Montgomery - Rosa Oliva fu protagonista di una battaglia importante per la conquista dello spazio pubblico da parte delle donne italiane.
Grazie al suo ricorso, infatti, la Corte Costituzionale riconobbe nel 1960 il diritto – suo e di tutte le donne che l’hanno seguita – di partecipare a concorsi pubblici che prima erano riservati ai soli uomini. Nata a Salerno, da genitori napoletani - suo padre lavorava come funzionario del Banco di Napoli, sua madre era casalinga – dichiara di sentirsi, anche lei, molto napoletana.
Qual è lo stato dei diritti delle donne oggi in Italia?  
«Abbiamo sicuramente leggi avanzate, ma ci sono ancora delle carenze. Quella che più mi ha impressionato recentemente riguarda la legge n. 91 del 1981 che impedisce alle donne sportive di diventare professioniste; ci sono due proposte di modifica, una alla Camera una al Senato, ma non ho idea se e quando saranno discusse e approvate. Forse servirà un ricorso alla Corte costituzionale?
- continua la lettura su http://www.origamisettimanale.it/

Approfondimento su http://27esimaora.corriere.it/

Nessun commento: