Dal 23 al 25 marzo al Teatro Argentina Daniel Pennac ha portato in scena la lettura-teatrale dal suo romanzo Journal d’un corps, Storia di un corpo, il diario che un uomo tiene degli stati successivi del suo corpo dai 12 agli 87 anni.
Journal d’un corps (Storia di un corpo) è a prima vista il più intimo dei diari, ma non appena ci addentriamo, scopriamo che questo “giardino” tanto segreto è il più comune dei nostri territori. Così, sul palcoscenico prende forma il diario delle sorprese che il corpo, nell’arco di una vita intera, fa alla mente. La lettura ad alta voce sgorga naturale come passaggio dal singolare al plurale, dal corpo unico del lettore al corpo comune del pubblico, per testimoniare la realtà di questa macchina fisica con cui ognuno di noi si compone durante tutta la propria esistenza.
Con Journal d’un corps Pennac decide di portarci sul terreno delle secrezioni, dei dolori e degli umori. Nella forma di un check-up di lungo corso, il diario di bordo che lui presta all’eroe del suo romanzo ha, come oggetto primario, l’involucro carnale che ci serve da veicolo dal primo vagito fino all’ultimo sospiro.
“Tutti i lettori (e le lettrici) vi ritrovano le proprie sensazioni più intime e riconoscono i propri ricordi più nascosti. Noi, che ci sentiamo a volte così soli nel nostro corpo, scopriamo poco a poco che questo giardino segreto è, in realtà, un territorio comune. Tutto ciò che non diciamo è lì, nero su bianco, e quello che ci faceva così paura, diviene spesso fonte di ilarità – annota Daniel Pennac – cosa apporta la scena al romanzo? La materia stessa del teatro: la sua luce, il suo spazio, la sua durata, la fusione di un corpo unico con il grande corpo del pubblico: in breve, il mistero laico dell’incarnazione che condivido con il pubblico, offrendo a questo diario una dimensione personale”.
Lezione di anatomia sotto forma di elogio dell’osservazione sperimentale dal vivo, Journal d’un corps, come i famosi dipinti di Rembrant, viene esposto nella sua oralità per uscire dal circolo del silenzio che lega un libro al suo lettore. Adattando il suo romanzo, per portarlo lui stesso alla ribalta, con la complicità di Clara Bauer, Daniel Pennac si serve di questo spettacolo per trasmettere il suo manifesto, quasi un nuovo manuale del saper vivere destinato a tutte le generazioni.
(fonte: http://www.teatrodiroma.net/doc/4178/journal-d-un-corps/)
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