Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna, chi non sa insegnare insegna educazione fisica (Woody Allen)

martedì 9 febbraio 2016

L’agonia del Flaminio: come l’incuria sta uccidendo lo stadio più bello d’Italia

Degrado del calcestruzzo. Corrosione delle armature metalliche. Infiltrazioni dappertutto. Ambienti devastati. Strutture vandalizzate. Impianti fatiscenti. Locali tecnici prossimi al collasso. Aiuole ridotte a boscaglie incolte. Il tutto circondato da una groviera d’asfalto.
Così, dice la fotografia scattata da una perizia giurata, muore un gioiello dell’architettura. Muore nell’indifferenza generale, sbranato dall’incuria e dall’abbandono. Così, insieme allo stadio Flaminio, nel cuore di Roma, a poche centinaia di metri da piazza del Popolo, muore un pezzo della nostra storia. Muore l’Italia delle Olimpiadi del 1960 che cambiarono la faccia alla capitale, l’Italia della Dolce Vita, l’Italia felice del boom economico.

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