Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna, chi non sa insegnare insegna educazione fisica (Woody Allen)

domenica 12 aprile 2015

La morte improvvisa di Mario Gulinelli

Un uomo "rinascimentale" dello sport, Mario Gulinelli, che ieri si è spento a Roma dopo una vita spesa al servizio della cultura. Una perdita enorme per molti, certamente per il mondo dello sport.
Grazie al suo essere poliglotta, Mario conosceva molta della letteratura sportiva a livello mondiale. Il suo sguardo così ha sempre spaziato verso la cultura sportiva anglosassone, ma poi anche verso quella tedesca e le sue solide radici biomediche e al contempo umanistico-filosofiche, l'ideale per un amante come lui dello sport e della sua vera essenza. Ma forse il servizio più consistente lo ha reso per l'apertura alla conoscenza dell'est europeo, delle sue imponenti Scuole specializzate nelle tecniche e nelle metodiche dell'allenamento. Mario leggeva e studiava, conosceva una notevole quantità di testi di sport variamente inteso, e poi, soprattutto, ne parlava, ne divulgava il sapere. Se dovessi ricordare un suo tratto caratteristico direi la generosità con cui spandeva a piene mani il suo sapere. Nessuna gelosia, nessuna riserva mentale, nessuna segretezza, anzi, parlare, discutere, dibattere idee era per lui approfondire e acquisire certezze.
Per Mario Gulinelli la cultura andava diffusa e sempre in maniera critica, senza superficialità e comunque scartando tutto quello che secondo lui avrebbe potuto invalidare i tratti caratteristici dello sport. Non voleva infatti che lo sport si trasformasse in altro, che perdesse la sua essenza. Storico e filosofo oltre che allenatore e scienziato. Così lo avevo conosciuto nella redazione di "SdS" e ancor prima in quella di "Didattica del movimento", ormai parecchi anni fa. Lo vidi l'ultima volta nell'autunno scorso, cercavo un articolo di J. Hoberman sulla storia del doping, una sorta di approccio umanistico a una materia delicata e da sempre considerata appannaggio della medicina. Naturalmente ricordava perfettamente la sua collocazione e lo ebbi in un baleno. Non si faceva pregare mai Mario, dava con generosità perché per lui la cultura, anche quella sportiva, era un bene di tutti e andava divulgata in base ai principi della piena democrazia. Anche per questo a lui vada la nostra riconoscenza e il nostro amichevole ricordo. Alla famiglia le nostre più sentite condoglianze.
Mario Gulinelli sarà ricordato domani in una stanza della Biblioteca del Coni all'Acquacetosa alle 10,30, in uno degli ambienti a lui più noti e familiari.
Angela Teja
https://it-it.facebook.com/pages/SISS-Societ%C3%A0-Italiana-Storia-dello-Sport/127295687344247

Nessun commento: