Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna, chi non sa insegnare insegna educazione fisica (Woody Allen)

sabato 15 novembre 2014

Prende il via «Sport di classe». Ma tagli e tutor fanno arrabbiare i prof

Vezzali e Coccia: «L'obiettivo resta l'insegnante di educazione fisica in tutte le classi». Un obiettivo l'ha raggiunto, Giovanni Malagò. Non s'è mai parlato così tanto dell'educazione fisica e sportiva a scuola. Campo però complicato, difficile, infido.
L'intraprendenza Coni sull'argomento è vissuta da diversi professori come un'invasione. Il progetto «sport di classe», al via in questi giorni, è stato pesantemente censurato dalla Capdi, una delle associazioni più forti degli insegnanti. Soprattutto per la presenza dei «tutor». Giovani laureati che vedranno poco (1 volte al mese), dicono gli scettici, i ragazzi e lavoreranno più che altro per formare i maestri. «Faranno di tutto fuorché insegnare», protesta ancora la Capdi. Ma Andrea Sassoli, coordinatore della commissione che ha tradotto organizzativamente il progetto, non ci sta: «Prima l'alfabetizzazione motoria arrivava in un quinto delle scuole. Ora il progetto è rivolto a tutti gli istituti con due ore alla settimana. All'inizio qualcuno sarà disorientato, ma le maestre saranno alla fine molto più coinvolte».
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