Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna, chi non sa insegnare insegna educazione fisica (Woody Allen)

mercoledì 3 settembre 2014

CAMPIONI D’ITALIA? Le seconde generazioni e lo sport

Tutte le discipline sportive riscontrano il problema di ragazzi e atleti cresciuti in Italia ma che, almeno per la burocrazia, ancora italiani non sono.
Partire dallo sport, che nel nostro paese ha un peso sociale enorme, per arrivare ad affrontare il tema attuale e scottante della cittadinanza, è questo l’obiettivo di “Campioni d’Italia? Le secondi generazioni e lo sport” (Sinnos, 2014) testo di Mohamed Abdalla Tailmoun, Mauro Valeri e Isaac Tesfaye che tratta dell’ingiustizia vissuta da molti giovani di seconda generazione, ovvero figli di immigrati che sono nati in Italia, che hanno frequentato le nostre scuole e che nella maggior parte dei casi non conoscono neppure la lingua dei propri genitori, ma che ancora non sono riconosciuti a tutti gli effetti italiani. Il ragazzo e la ragazza di seconda generazione sono potenziali innovatori, capaci di affermarsi in una società che invece tende, per inerzia, alla semplice osservazione. La questione cittadinanza viene affrontata nel libro da diversi punti di vista, a partire dalla situazione legislativa che sembra vivere di una stasi perenne anche se apparentemente in movimento, per poi approfondire e capire chi fa parte della rete G2, quali sono le attese e le richieste. Le seconde generazioni sono doppiamente discriminate perché, da un lato, non sono considerate “soggetti sportivi” degni di una politica di integrazione e, dall’altro, sono sottoposte a procedure burocratiche che, almeno negli sport principali, ne compromettono l’attività e la carriera sportiva.
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