Sono atleti a tutto tondo: corrono, sciano, pedalano, sudano, si stancano, perdono e vincono, spesso senza neppure avere la gioia del proprio nome citato nei risultati delle gare. Eppure il loro ruolo è fondamentale: servono armonia, sincronia, intesa perfetta.
Per loro c'è in ballo una proposta della Commissione atleti del Comitato internazionale paralimpico, che prevede la consegna delle medaglie alle guide a partire dai Giochi di Rio de Janeiro.
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