Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna, chi non sa insegnare insegna educazione fisica (Woody Allen)

venerdì 13 luglio 2012

L'allenatore che cura l'autismo con i passaggi di basket

Aveva 10 anni, Sofia, quando prese tra le mani per la prima volta il pallone da basket. «Erano mesi che provava, ma quando le lanciavamo la palla girava i dorsi e la lasciava cadere a terra». Autismo. Sofia non comunicava col mondo, caso difficile. Poi accadde qualcosa.
«Non so che cosa avesse di diverso quel passaggio rispetto ad altri, fatto sta che Sofia scoppiò a piangere. Allora mi avvicinai, mi misi in ginocchio vicino a lei e cominciai a far scivolare il pallone lungo le gambe. Riuscii a farla sorridere. A quel punto si alzò in piedi, prese un tavolo e lo piazzò sotto il tabellone. Ci salì sopra, si fece dare il pallone e fece canestro. Poi mi diede la mano, e prima di andarsene mi disse "ciao". Era la prima parola che diceva in vita sua. Un'emozione indimenticabile. In quel momento ho pensato: ho fatto la scelta giusta».
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