Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna, chi non sa insegnare insegna educazione fisica (Woody Allen)

mercoledì 27 giugno 2012

La riabilitazione per cervelli «immobili»

Guardare un arto muoversi attiva le aree cerebrali motorie e questo potrebbe facilitare il recupero dei danni da disuso.
Quando ci viene tolto il gesso da un braccio o una gamba i muscoli, per colpa della forzata immobilità, sono meno tonici e paiono “rimpiccioliti”. Qualcosa di simile succede anche alle aree cerebrali che sovrintendono al movimento di quegli arti, che vanno incontro a una sorta di “atrofia da disuso”; tuttavia stando a dati discussi durante la manifestazione dedicata a sport e benessere Rimini Wellness è possibile attivare queste aree e impedirne il “deterioramento” sfruttando il fatto che esse si accendono anche osservando movimenti svolti da un altro soggetto, grazie alla presenza di particolari cellule cerebrali chiamate neuroni specchio.
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