Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna, chi non sa insegnare insegna educazione fisica (Woody Allen)

venerdì 10 febbraio 2012

Olimpiadi di Roma 2020, "no" di Pietro Mennea

L'ex re dei 200 metri va contro la lettera aperta di sessanta campioni azzurri al presidente del Consiglio Mario Monti. "Per un paese in crisi come il nostro sarebbe una follia, ormai le Olimpiadi sono diventate un'occasione per fare affari privati con il denaro pubblico".
Mentre sessanta campioni azzurri scrivono al presidente del Consiglio, Mario Monti, per convincerlo a dire sì alle Olimpiadi di Roma 2020, un altro simbolo dello sport italiano si mette di traverso. E' Pietro Mennea, vincitore di una medaglia d'oro e due di bronzo ai Giochi di Monaco 1972 e Mosca 1980. "L'entusiamo non basta. Bisogna essere realisti e ammettere che non è il momento giusto per ospitare le Olimpiadi", dice a GQ.com l'ex re dei 200 metri. "Dal punto di vista economico sarebbe una follia. Da sportivo un evento del genere non può che farmi piacere ma ora le prioriità sono altre: risanare i conti dello Stato e dare una mano alle imprese. Le Olimpiadi sono una cambiale dagli oneri indefiniti nel senso che non sai mai fino a quando dovrai andare avanti a pagare".
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