Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna, chi non sa insegnare insegna educazione fisica (Woody Allen)

giovedì 1 luglio 2010

Un torneo di calcio itinerante per fermare la strage degli «africani bianchi»

L'albinismo è al centro di campagne politiche e umanitarie per proteggere chi ne soffre dall’emarginazione e dai cacciatori di organi.
DAR ES SALAAM (TANZANIA) – C’è un «matatu» in marcia, ovvero il tipico minibus usato in Africa per i trasporti pubblici, in direzione Johannesburg. Partito il 1° giugno da Nairobi, arriverà a destinazione in tempo per la finalissima del Campionato del mondo sudafricano attraversando sette Paesi (Tanzania, Zimbabwe, Malawi, Zambia, Mozambico, Lesotho, Swaziland) e improvvisando tornei di calcio nelle periferie delle grandi città. Non è solo un viaggio, però, ma una campagna organizzata da Altrimondiali per accendere i riflettori dei media sulla situazione degli ultimi in Africa: a questo è servito infatti il torneo triangolare svoltosi nella prima tappa tanzaniana, a Dar Es Salaam, tra una squadra di operatori del «matatu» e del Cefa, l’ong ospitante, e due compagini locali formate da albini (i vincitori finali) e altri ragazzi con varie tipologie di handicap.
(...)
TANZANIA, «TERRA DI CACCIA» INUMANA – Discriminati ed emarginati socialmente per la loro diversità, gravemente sofferenti per le patologie legate alla vista e alla pelle, i cosiddetti «africani bianchi» subiscono anche un massacro silenzioso causato dall’ignoranza e dalla superstizione. I dati ufficiali per il solo anno 2008 ricordati sul sito albinismo.it risultano agghiaccianti: 28 uccisioni in Tanzania, 12 in Burundi, 14 in Uganda, che si aggiungono alle eliminazioni sistematiche alla nascita – ma non quantificabili – effettuate in segreto nel Nord del Camerun, in Mali, in Nigeria, in Senegal... Omicidi associati sì alla paura del diverso ma soprattutto alla stregoneria, commessi per procurarsi o commerciare gli organi e gli arti degli albini, che sono ritenuti superstiziosamente dotati di poteri straordinari utili per realizzare pozioni e amuleti sovrannaturali grazie ai quali gli stregoni (whitchdoctors) promettono enormi ricchezze. La maggior parte delle persone che credono nei poteri magici degli albini risiedono nella zona Nord del Paese, quella dei laghi, e sulla costa a Sud; perlopiù si tratta di gente dedita ai lavori nelle miniere della Bukoba Region ma anche di persone facoltose che ingaggiano i cacciatori di albini per ottenere pezzi dei loro corpi. Spesso i cacciatori sono leader religiosi locali.
(...)
- continua su http://www.corriere.it/ >>

Nessun commento: