Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna, chi non sa insegnare insegna educazione fisica (Woody Allen)

venerdì 16 aprile 2010

Bergamo bocciata in ginnastica. Mancano nove palestre in città

L'educazione fisica conta pochissimo a scuola: a tal punto che si può costruirne una nuova senza la palestra, o aprire un istituto socio sanitario senza ombra di struttura per far ginnastica.
Ma l'educazione fisica è prevista tra le materie obbligatorie, così nel 2008-2009, per le scuole superiori, la Provincia ha pagato 183.000 euro in città e 582.000 euro in provincia tra affitti di palestre esterne, trasporti e finanziamento di attività integrative.
Molti soldi per alcuni, pochi per altri in rapporto al costo di costruzione di una palestra: 1/1,5 milioni di euro. Di palestre, ne servirebbero 9 in città e una dozzina per le scuole del territorio. A stringere al minimo, la città ha bisogno di 5 palestre (2 al Caniana, 2 al Mamoli, 1 al Paleocapa) e almeno 9 in provincia (2 all'Amaldi, 2 all'Einaudi, 2 all'Ambiveri, 1 al don Milani, Majorana, Oberdan).
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In città è il Suardo ad avere la palestre più bella: nuova di zecca, grande, ben attrezzata. Chi sta peggio è il socio-sanitario Mamoli, istituto in funzione solo dal 2007, edificio nuovo costruito senza palestra. La dirigente Giovanna Gargantini tre anni fa aveva trovato una soluzione pratica e relativamente economica: «La Provincia spende per trasportare i nostri allievi in palestre della zona oltre 137.000 euro l'anno. Ho chiesto un preventivo a un'azienda specializzata in tensostrutture sportive attrezzate e ho scoperto che con questa cifra in cinque anni posso ammortizzare interamente il costo della palestra, che può essere sistemata nell'area libera davanti alla scuola. Non ho ancora avuto risposta dalla Provincia».
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